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10/01/2025

Cgil e Filctem: Eni Versalis mette una pietra tombale sull'industria chimica. Governo non avvalli Piano dismissione

Pino Gesmundo (Cgil) e Marco Falcinelli (Filctem Cgil): “La scelta di Eni-Versalis condanna il Paese ad un’ulteriore drammatica dipendenza da altri. Se il Governo continua ad avallare questo piano di dismissione della chimica di base, si assume una grave responsabilità politica"

"In Sicilia e in Puglia sono a rischio 20mila posti di lavoro, oltre a quelli che si determineranno per l’effetto catena su Ferrara, Ravenna, Mantova, Porto Torres e Porto Marghera”. Sono allarmanti le parole dei due dirigenti sindacali, il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, e il segretario generale della Filctem Cgil, Marco Falcinelli, al termine dell’incontro di stamane al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’area industriale di Brindisi.

Per Gesmundo e Falcinelli "si sta decidendo di distruggere una parte strategica dell'industria del nostro Paese: l'80% dei prodotti della chimica vengono utilizzati da altri settori industriali. Si rischia di mettere in ginocchio l'intera industria del Paese, mentre in Europa, a partire dai contenuti del documento Draghi, si afferma la centralità dell'industria per la sopravvivenza economica dell'Europa stessa”.

“Se il Governo continua ad avallare questo piano di dismissione della chimica di base - proseguono - si assume una grave responsabilità politica, aggravata ulteriormente dal fatto che Eni è un'azienda partecipata dallo Stato stesso e a cui dovrebbe, invece, chiedere di investire per accompagnare il Paese nei processi di transizione energetica e non di accettare chiusure di impianti e dismissioni di tecnologie industriali fondamentali per l’intero sistema industriale nazionale”.

Stando ai dirigenti sindacali, "Il Governo deve chiedere a Eni-Versalis di modificare il suo piano e mantenere la chimica di base nel Paese. Come dichiarato dal Ministro negli incontri tecnici, seguirà la convocazione del tavolo politico entro la fine di gennaio nel quale ribadiremo con forza la nostra totale contrarietà a questo Piano. Nelle prossime settimane  decideremo congiuntamente, Confederazione e Categorie, le iniziative da mettere in campo”.

Redazione Cuoreeconomico
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