Coldiretti: "Accelerare su piano invasi e ripensare lo sviluppo delle città"

(Ettore Prandini, presidente Coldiretti)
L'organizzazione agricola interviene su due temi chiave per lo sviluppo economico: "L'assenza di piogge ha forte impatto in alcune regioni e fa sballare le produzioni. Per l'inquinamento occorrono misure drastiche ma anche un cambiamento di mentalità"
Accelerare sul piano di invasi per aumentare la capacità di raccolta dell’acqua piovana, oggi ferma all’11 percento, alla luce di un inizio d’anno bollente, con una temperatura superiore di 1,6 gradi rispetto alla media storica.
Lo chiede Coldiretti che fa una prima analisi della situazione sulla base delle rilevazioni Isac Cnr relative al mese di gennaio 2024 nel confronto con la media del periodo 1991-2020.
L’anomalia climatica è più evidente nelle regioni del Centro Italia, dove lo scarto rispetto al passato è addirittura superiore ai 2 gradi, mentre al Sud la colonnina di mercurio è salita di 1,75 gradi.
Inizio d'anno bollente
L’inizio d’anno bollente con una temperatura superiore di 1,6 gradi rispetto alla media storica aggrava la siccità nelle campagne e manda la natura in tilt, sottolinea l'associazione, secondo la quale l'assenza di piogge mette a rischio le semine di cereali e legumi, i pascoli e ortaggi e frutta che non riescono ad entrare in produzione – continua la Coldiretti – con un impatto particolarmente grave in alcune regioni come la Puglia, la Sicilia e la Sardegna, mentre lievitano i costi di produzione a carico degli agricoltori.
Ma il caldo fuori stagione favorisce anche il risveglio anticipato delle piante, con fioriture fuori stagione con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un eventuale forte abbassamento delle temperature.
L’agricoltura italiana è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – rileva la Coldiretti – e tale obiettivo richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 5.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm.
Allarme smog: intervenire su ambienti metropolitani
Sempre in tema di ambiente, Coldiretti interviene anche sul fronte smog, A spingerlo nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, delle emissioni di anidride carbonica del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi, con ogni italiano che dispone in media di appena 32,5 metri quadrati di verde urbano e una situazione preoccupante nei grandi centri dove i valori scendono addirittura ai 18,5 metri quadrati pro capite di Milano ai 16,9 di Roma, ai 13,5 di Napoli, dai 9,4 di Bari ai 12 metri quadrati di Palermo. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in riferimento all’emergenza smog che ha già portato all’adozione di misure di limitazione del traffico.
Per mantenere l’impegno a contrastare i cambiamenti climatici e limitare l’inquinamento bisogna intervenire in modo strutturale anche sugli ambienti metropolitani – conclude Coldiretti – ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato.
Redazione Cuoreeconomico
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