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26/02/2025

DECRETO ZES. UIL, segretario confederale Biondo: “Si ripetono errori del passato, servono investimenti strutturali”

(Santo Biondo, Segretario Confederale UIL)

Il recente Decreto sulle Zone Economiche Speciali (ZES), pensato per rilanciare l’occupazione e l’economia del Mezzogiorno, rischia di riprodurre le stesse criticità che hanno segnato politiche simili in passato. A lanciare l’allarme è Santo Biondo, segretario confederale della UIL, che critica la logica degli incentivi a pioggia sottolineando la mancanza di una visione a lungo termine

“Nel Decreto ZES si ripetono errori già commessi in passato, rischiando sia di aggravare il divario tra Nord e Sud sia di aumentare le disuguaglianze nel mercato del lavoro”, ha dichiarato Biondo. L’impianto del decreto, infatti, prevede agevolazioni per le imprese che assumono persone con almeno 35 anni e disoccupate da almeno due anni. Tuttavia, secondo il sindacato, questo criterio finisce per escludere categorie altrettanto fragili, come giovanissimi, donne, lavoratori espulsi da settori in crisi e precari.

“Si continuano a privilegiare gli incentivi temporanei, senza affrontare in modo strutturale le cause profonde della precarietà e della disoccupazione nel Sud Italia”, ha aggiunto il segretario. Uno degli aspetti più contestati è l’esonero del 100% dei contributi previdenziali, misura che, senza vincoli chiari sulla stabilità contrattuale, potrebbe incentivare pratiche di turn over artificiale: l’alternanza ciclica di assunzioni e licenziamenti per sfruttare il beneficio fiscale senza creare occupazione duratura.

“La funzione di monitoraggio e controllo dell’INPS risulta inefficace in assenza di un adeguato rafforzamento delle ispezioni e di un sistema sanzionatorio realmente dissuasivo”, ha evidenziato Biondo. A preoccupare la UIL è anche la frammentazione degli incentivi senza un piano di sviluppo territoriale organico. Un rischio che potrebbe compromettere l’efficacia complessiva delle politiche per il Mezzogiorno, disperdendo risorse pubbliche senza generare un reale impatto sulla crescita e la qualità dell’occupazione.

Per il sindacato, la soluzione deve passare da un cambio di paradigma. “L’obiettivo deve essere quello di garantire una crescita occupazionale sostenibile e di qualità, per ridurre i divari Nord-Sud e rafforzare la coesione territoriale del Paese”, ha concluso Biondo.

Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)

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