ven 12 dic 2025

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Desertificazione bancaria, in Campania persi anche 1500 posti di lavoro

(Luca Faietti, segretario nazionale della Uilca)

Il dato allarmante nel corso dell'evento della Uilca Nazionale: in 4 anni chiusi 215 sportelli, senza banca il 12 percento della popolazione. Faietti: "Recuperare il ruolo sociale delle filiali". Scialla: "Evitare che le  persone possano trovarsi in difficoltà e magari cadere nelle mani della delinquenza o peggio dell’usura"

Dal 2018 al 2022 in Campania sono stati chiusi 215 sportelli bancari e persi 1.492 posti di lavoro e il 12 percento delle persone non ha più accesso allo sportello bancario: sono questi i dati inerenti la desertificazione bancaria raccolti e diffusi grazie all’iniziativa “Chiusura filiali? No, grazie”, organizzata dalla Uilca nazionale, la categoria dei lavoratori e delle lavoratrici del credito, delle esattorie e delle assicurazioni della Uil.

La tappa di Napoli

Un tour quello organizzato dalla Uilca che ha attraversato tutto il Paese, sostando in più di trenta comuni e che stamattina ha fatto tappa a Napoli.

Il nostro van ha percorso tutte le regioni e abbiamo avuto modo di incontrare cittadini e istituzioni per confrontarci sui problemi sociali ed economici causati nei territori, soprattutto nei piccoli comuni, dalla desertificazione bancaria.

L'obiettivo della campagna Uilca è quello di affrontare il problema con tutti i soggetti coinvolti, per arginarlo e trovare soluzioni percorribili, recuperando il ruolo sociale, non solo economico, che le banche dovrebbero tornare ad avere” ha affermato Luca Faietti, segretario nazionale della Uilca.

In pochissimi anni sono stati chiusi sportelli e filiali, in Campania come nel resto d’Italia, creando conseguenze e disagi alla cittadinanza, ai lavoratori, ai pensionati, specie nei territori di provincia e nelle piccole cittadine.

Queste decisioni non solo hanno inciso fortemente sull’occupazione con un taglio netto dei posti di lavoro nelle banche, ma anche sulle persone mettendo in serie difficoltà i più fragili come gli anziani impreparati e meno inclini all’uso della banca digitale.

Anche per questi motivi i lavoratori e le lavoratrici delle banche saranno in piazza con noi per lo sciopero di venerdì primo dicembre” ha sottolineato Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e Campania.

LA NOSTRA INTERVISTA A FULVIO FURLAN (UILCA)

Reinvestire le risorse per i territori

Le banche non possono operare solo in termini di taglio di costi, ma rappresentano un servizio essenziale per il Paese e devono recuperare il loro ruolo sociale e logiche di profitto e finanza sostenibile.

Come sindacato crediamo che il sistema bancario, dopo quanto ha realizzato in termini di extraprofitto e dopo il rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce, debba reinvestire le risorse e fare la sua parte non abbandonando i territori ed evitando che le persone possano trovarsi in difficoltà e magari cadere nelle mani della delinquenza o peggio dell’usura” ha aggiunto il segretario generale regionale della Uilca Campania, Luigi Scialla.

La Uilca promuove anche la campagna “Basta pressione commerciali” contro le indebite pressioni cui sono sottoposti le lavoratrici e i lavoratori del credito. Un problema che impatta sul benessere lavorativo e sulla salute stessa dei lavoratori.

Redazione Cuoreeconomico
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