ven 12 dic 2025

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EUROPA. Da Bari parte il richiamo delle regioni marittime: “Senza di noi, l’Europa non può navigare verso il futuro”

Sotto il cielo azzurro della Puglia e con il Mediterraneo a fare da sfondo, si è svolto oggi a Bari il primo Ufficio Politico del 2025 della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (CRPM). Un evento dal forte valore simbolico, ma soprattutto strategico, che ha riunito leader regionali da tutta Europa con un messaggio chiaro e deciso rivolto a Bruxelles: l’Europa del futuro ha bisogno delle sue regioni, soprattutto di quelle marittime.

Il tema centrale dell’incontro? Il ruolo delle regioni nei nuovi equilibri europei: Politica di Coesione, Competitività Territoriale e Clean Industrial Deal. Tutti ambiti chiave per il futuro dell’Unione, ma in cui – denunciano i rappresentanti della CRPM – il rischio di una ricentralizzazione delle politiche e dei fondi è concreto.

“La competitività e la resilienza dell’Europa non si costruiscono nei palazzi delle istituzioni, ma nei territori”, ha affermato con forza Filip Reinhag, Presidente della CRPM. “Le regioni sono il cuore pulsante dell’innovazione, della sostenibilità e della coesione. Non possiamo pensare a un Green Deal, a un Patto per gli Oceani o a un bilancio UE credibile senza dare loro voce.”

Ospite e padrone di casa dell’evento, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha colto l’occasione per sottolineare la centralità delle regioni mediterranee nel progetto europeo: “La nostra identità marittima, il nostro know-how energetico e ambientale sono risorse strategiche per tutta l’Unione. Il Patto per il Mediterraneo proposto dalla Commissione deve trasformarsi in un’occasione concreta per costruire una macro-regione forte e coesa, capace di affrontare le sfide del clima, dell’acqua e della competitività globale.”

Tra i risultati concreti emersi dall’incontro: un appello corale alla difesa delle politiche territoriali e al pieno coinvolgimento delle regioni nella governance dell’UE post-2027; il sostegno a una visione di Competitività Territoriale che valorizzi porti, industrie marittime e infrastrutture sostenibili; la richiesta di includere esplicitamente tutte le regioni di cui agli articoli 174 e 349 del Trattato sul Funzionamento dell’UE nei negoziati sul futuro bilancio europeo.

L’incontro barese si chiude con un messaggio forte: nessun cittadino europeo deve essere lasciato indietro. E perché ciò accada, le regioni vogliono contare di più. 

Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)

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