EXPORT. Unione Parmense degli Industriali, Buia: "Parma fortemente esposta ai dazi USA, ora serve cautela e strategia”

(Gabriele Buia, Presidente Unione Parmense degli Industriali)
La nuova stretta protezionista voluta dall’amministrazione Trump comincia a far sentire i suoi effetti anche nei distretti industriali italiani, e tra i più esposti c’è proprio Parma, territorio simbolo del Made in Italy di qualità. A intervenire nel dibattito è Gabriele Buia, presidente dell’Unione Parmense degli Industriali, che lancia un appello alla prudenza, ma anche alla consapevolezza del valore unico dei prodotti parmensi.
“Calcolare oggi l’impatto esatto dei dazi sull’export italiano non è facile – ha spiegato Buia – perché dipenderà dalla durata delle misure e dalla sensibilità al prezzo dei consumatori americani. Ma i segnali di instabilità ci preoccupano, soprattutto per un territorio come il nostro, fortemente esposto verso gli USA.” I numeri parlano chiaro: 1,5 miliardi di euro di esportazioni verso gli Stati Uniti nel solo 2024, pari al 15% del totale provinciale. Un volume in costante crescita, che ha spinto molte imprese locali – nei settori farmaceutico, agroalimentare e impiantistico – a investire in logistica, distribuzione e marketing mirati proprio per rafforzare la presenza sul mercato americano.
Proprio l’agroalimentare rappresenta uno dei settori chiave, con prodotti di punta come il Parmigiano-Reggiano e il Prosciutto di Parma, autentiche icone del gusto italiano nel mondo. Prodotti che, secondo Buia, “sono fortemente distintivi e difficilmente sostituibili”, e che potrebbero quindi reggere meglio l’impatto dell’aumento dei prezzi dovuto ai dazi. “Se questa unicità riuscirà a stemperare gli effetti negativi, lo scopriremo nei prossimi mesi”, afferma Buia, che invita però a non sottovalutare il rischio di instabilità. I dazi, infatti, non solo aumentano i costi finali, ma generano incertezza, rallentano gli scambi e compromettono la fiducia nei rapporti commerciali di lungo periodo.
Parma non si tirerà indietro, ma serviranno risposte rapide e coordinate. “Serve una strategia nazionale ed europea – sottolinea Buia – che tuteli i settori più esposti e aiuti le imprese a preservare i risultati costruiti negli ultimi anni, anche esplorando nuovi mercati alternativi.” Nel frattempo, l’industria parmense guarda con determinazione al futuro, forte di un’identità produttiva che ha saputo coniugare tradizione e innovazione.
Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)
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