Il Cnel bacchetta la Ue: “Misure insufficienti sull’energia”

(Tizano Treu, presidente del Cnel)
Nel corso della conferenza congiunta col Cese, monito del presidente Treu: “Serve solidarietà ed azione comune per ottenere un risultato”
"Nel 2023 c'è il rischio concreto di una pesante recessione come emerge dai primi segnali sull'inflazione altissima registrati nell'area euro.
Per uscire dalla crisi energetica serve un'azione congiunta UE-Stati membri con un Piano simile al Next Generation adottato per contrastare la crisi dovuta all' emergenza sanitaria dovuta alla pandemia".
Questo il sunto della conferenza congiuna Cese-Cnel, su su "Geopolitica delle strategie energetiche nella regione euromediterranea" svoltasi presso la sede dello stesso Cnel.
Impossibile agire da soli
"Nessun Paese può agire in proprio mettendo in campo iniziative singole per il contrasto al caro energia e all'aumento delle materie prime - sottolinea il presidente del Cnel Tizano Treu - La guerra in Ucraina e la crisi del gas hanno posto in evidenza il tema della ricerca dell'autonomia energetica anche nell' area euromediterranea.
Tra i Paesi europei e quelli africani della sponda mediterranea è necessario un reale partenariato improntato a criteri condivisi di sviluppo e sostenibilità.
E il metodo è quello del dialogo sociale al fine di instaurare una politica comune per la lotta ai cambiamenti climatici, per la garanzia della sicurezza degli approvvigionamenti in armonia con gli obiettivi legati alla sostenibilità e per un benessere veramente comune".
Solo una risposta unitaria è utile
"Le misure finora ipotizzate come la possibilità di utilizzare le risorse residue dei Fondi Ue 2014-2020 non impegnate o la tassazione degli extraprofitti non sono sufficienti a fronteggiare la crisi energetica - aggiunge Treu - L'Europa, dove i vertici politici formali e informali si susseguono senza esito, deve fare di più, deve decidere su una risposta unitaria e solidale di fronte alla crisi energetica, che appare peggiore della crisi pandemica".
Cooperare per aumentare le possibilità di successo
"La guerra in Ucraina - spiega il presidente del Cese (Comitato Europeo Economico e Sociale - Christa Schweng - ha posto l'energia al centro delle relazioni euromediterranee.
Dobbiamo intensificare la nostra cooperazione in tutta la regione e garantire una transizione di successo verso un sistema energetico sostenibile in grado di migliorare la sicurezza energetica e la nostra autonomia.
Tali riforme possono essere realizzate solo con il pieno coinvolgimento della società civile organizzata. In questo settore, serve maggiore solidarietà all' interno dell'Ue e nei rapporti con i Paesi terzi".
Redazione Cuoreeconomico
(Riproduzione riservata)
Per inviare comunicati stampa alla Redazione di CUOREECONOMICO: cuoreeconomico@esg89.com
WHATSAPP Redazione CUOREECONOMICO: 327 7023475
Per Info, Contatti e Pubblicità scrivere a: customer@esg89.com












