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10/01/2023

Il posto fisso perde colpi e l'occupazione torna a scendere

(da Sx Maurizio Landini, Giulio Romani e Ivana Veronese)

Secondo l'Istat a Novembre 27.000 posti in meno in assoluto. Il lavoro è sempre più a tempo determinato. La preoccupazione dei sindacati confederali. Landini (Cgil): "Troppa precarietà". Romani (Cisl): "Non allargare le maglie dei contratti a termine". Veronese (Uil): "Governo convochi un tavolo"

Scende di nuovo l'occupazione. La fotografia dell'Istat per il mese di Novembre 2022, è di nuovo col segno negativo dopo un paio di mesi positivi.

Diminuiscono i lavoratori stabili ma anche i disoccupati a fronte di un aumento degli inattivi, ovvero delle persone che non hanno un posto e nemmeno lo cercano: il mercato del lavoro perde quindi 27.000 occupati in un mese ed a pesare di più è il calo dei dipendenti fissi, mentre aumentano quelli a termine.

A pagare sono ancora una volta le donne. Le stime dell'Istat indicano infatti che  l'occupazione torna a diminuire per effetto del calo dei dipendenti permanenti: rispetto ad ottobre sono 94.000 in meno (-0,6%) contro i +60.000 (+2%) dipendenti a termine e +6.000 (+0,1%) autonomi.

Nel confronto annuo il totale degli occupati continua tuttavia a superare quello di novembre 2021 di 278.000 unità (+1,2%).

Mercato del lavoro meno dinamico

Gli ultimi dati Istat fotografano un mercato del lavoro meno dinamico in cui il tasso di occupazione scende così al 60,3% (-0,1 punti).

Il tasso di disoccupazione totale resta stabile al 7,8%, quello giovanile tra i 15 e i 24 anni cala al 23,0% (-0,6 punti). Sale invece il tasso di inattività al 34,5% (+0,1 punti).

Nell'arco dei dodici mesi, il totale dei dipendenti rimane comunque superiore a quello di un anno prima di 314.000 unità.

Non è così per i lavoratori indipendenti che, nonostante il recupero rispetto al mese precedente, restano indietro: rispetto a novembre dello scorso anno, ci sono infatti 36.000 autonomi in meno.

Un calo che preoccupa le associazioni di categoria. Non è così per i lavoratori indipendenti che, nonostante il recupero rispetto al mese precedente, restano indietro: rispetto a novembre dello scorso anno, ci sono infatti 36mila autonomi in meno.

Sindacati preoccupati

"L'inflazione sta aumentando, i salari stanno diminuendo, la precarietà cresce", rimarca il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, confermando il giudizio negativo sulla legge di Bilancio e la richiesta di combattere la precarietà.

La Cisl con il segretario confederale Giulio Romani chiede di "non allargare le maglie" dei contratti a termine e che le loro causali restino affidate alla contrattazione collettiva.

Anche la Uil con la segretaria confederale Ivana Veronese punta l'attenzione sull'inclusione, sottolineando che il calo congiunturale dell'occupazione riguarda le donne, e sulla qualità del lavoro, di fronte all'aumento dei contratti temporanei: di qui la richiesta alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, di attivare un tavolo ad hoc.

Intanto partirà giovedì 12 gennaio il confronto con i sindacati e le imprese sulla salute e sicurezza sul lavoro".

Redazione Cuoreeconomico
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