Il Turismo che verrà: resta alta la domanda, ma rallentano gli investimenti

A Milano appuntamento di Università Bocconi e Confindustria Alberghi che mette a confronto operatori alberghieri e finanza. Occupazione ancora bassa, anche se la redditività è già oltre i livelli pre-pandemia. Ma molte imprese non hanno ancora recuperare le perdite
Dopo due lunghi anni di interruzione forzata è tornato il 22 Marzo a Milano l’appuntamento annuale organizzato da Università Bocconi in collaborazione con Confindustria Alberghi e dedicato al confronto tra mondo degli operatori alberghieri e quello della finanza.
Interessanti gli spunti emersi nel corso dell’intera giornata.
Il recupero della domanda turistica si riflette negli indicatori economici di performance alberghiera: se l'occupazione è ancora al di sotto dei dati 2019 (-12%, ma con alcuni segmenti - luxury e upper midscale - in cui si è recuperato oltre il 91% dell'occupazione), la redditività alberghiera ha già abbondantemente superato i livelli pre pandemia.
La domanda si conferma alta anche per i prossimi mesi ed in particolare per Pasqua e ponti di primavera. Milano, Firenze, Roma e Venezia hanno già prenotazione superiori a quelle del 2022.
Campanello d’allarme: reputation
Aumentano i prezzi, spinti anche dai rincari energetici, dei costi bancari e dalle materie prime.
Un warming arriva dalla reputation, un campanello d’allarme che non deve essere sottovalutato. Se la valutazione su location e servizi resta molto positiva, al contrario giudizi negativi su manutenzioni e connettività.
Un segno che conferma come dopo due anni di crisi profonda sia necessario accompagnare le aziende che ancora non hanno recuperato le perdite, affinché non ci siano rallentamenti negli investimenti per rispondere a clienti sempre più esigenti.
I panel dell’evento
L’iniziativa si è articolata su tre tavole rotonde e ha offerto una lettura del settore attraverso i diversi punti vista di alcuni dei principali attori di hotellerie, finanza e innovazione.
In apertura il Rettore Francesco Billari e il Professor Carlo Altomonte dell’Università Bocconi hanno offerto un quadro degli scenari macroeconomici, geopolitici e demografici, nei quali si inserisce il turismo e in particolare il comparto alberghiero.
I lavori sono proseguiti con “Il settore alberghiero nei dati e nell’esperienza degli operatori”. Hanno introdotto il panel, Marco Malacrida di STR & TrustYou e Maddalena Terraneo di Horwath HTL, con l’analisi degli indicatori di performance italiani nel confronto con i competitor internazionali e l’evoluzione dell’offerta che vede una presenza, in costante aumento, delle catene nazionali e internazionali nel nostro Paese.
Dai modelli di sviluppo adottati dal comparto alberghiero, un’occasione per condividere nuove tendenze, esperienze internazionali, evoluzione del viaggiatore italiano, come cambiano i modelli di business e l’importanza di una formazione di qualità, a tutti i livelli, per essere al passo con le nuove esigenze dei clienti.
A seguire il momento dedicato a “Il punto di vista della finanza” con importanti realtà nazionali ed internazionali, pubbliche e private, hanno approfondito alcuni strumenti e l’importante ruolo degli investimenti nel settore alberghiero.
In chiusura durante il dibattito “Una finestra su vecchi e nuovi orizzonti” temi quali l’ospitalità di lusso, le nuove soluzioni tecnologiche a disposizione delle aziende, l’importante ruolo della rigenerazione urbana e il legame tra impresa e territorio hanno concluso la carrellata di interventi.
Redazione Cuoreeconomico
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