ven 05 dic 2025

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IMPRESE. La crisi internazionale spaventa anche la Toscana, indietreggiano gli investimenti

(Luca Tonini, presidente di CNA Toscana) 

Imprese sempre più spaventate di fronte a uno scenario internazionale che non sembra promettere nulla di buono: conflitti geopolitici, aumento dei costi di energia e materie prime, e crescita dei tassi d’interesse tormentano gli incubi delle PMI toscane, in linea con quelli di tutta Italia. Questi sono i dati che emergono dall’indagine “Le aspettative delle imprese per il 2025”, condotta dall’Area studi e ricerche di CNA nazionale

Stando alle percentuali, più della metà (59,7%) delle imprese artigiane, micro e piccole della regione lascerebbe il foglio in bianco sotto la domanda sulle previsioni di sviluppo dell'economia italiana. La classica tensione che si taglia col coltello e che aleggia anche sul sistema imprenditoriale nazionale, per cui il 53% delle PMI italiane convide il sentimento degli imprenditori toscani. Diffocltà lecite, dovute soprattutto alle continue evoluzioni dello scenario geopolitico internazionale che, peraltro, stanno costringendo da tempo anche Banca d’Italia a rivedere frequentemente le previsioni sull’andamento dell’economia. 

Tra i soggetti con le idee più chiare, i pessimisti fanno da padroni: il 24,2% delle imprese intervistate prevede un 2025 difficile e caratterizzato da un peggioramento della situazione. In minoranza gli ottimisti toscani (16,1% a fronte di un 18,3% nazionale). Non va meglio se si parla dell’andamento economico complessivo relativo alla propria impresa, in questo caso cresce infatti non solo la quota di incerti sul futuro che riguarda il 55% degli intervistati (54,5% il dato nazionale), ma anche di quelli che prevedono dodici mesi insoddisfacenti per le proprie attività il 27,2% (il 32% in Italia) rispetto a un ridotto 17,9 (15,3% nazionale) di fiduciosi.

Che impatti avrebbe la crisi politica internazionale sulle imprese?

In base all'indagine di Cna Nazionale, il peso della crisi geopolitica graverebbe sulle PMI toscane in misura maggiore rispetto al resto d'Italia. Il dato regionale parla del 42,2% contro il 39,3% di quello nazionale, seguito dal costo delle materie prime 29,6% in Toscana, di fronte a un 32% a livello nazionale. 

“La ricerca realizzata di CNA è la fotografia della situazione d’incertezza che stiamo vivendo e che avrà una conseguenza precisa: la riduzione degli investimenti delle piccole, piccolissime e medie imprese – afferma il Presidente di CNA Toscana Luca Tonini - Non investire in questo preciso momento storico rischia di far rimanere indietro le nostre imprese, in particolare sul fronte delle sfide che ci stanno ponendo le nuove tecnologie. Per evitare tutto questo sono necessarie politiche che, a tutti i livelli contrastino, l’inflazione e permettano di lavorare ed investire con maggiore tranquillità”.

Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)

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