Le imprese artigiane piemontesi alla Regione: “Favorire l’attrattività per scacciare la crisi”

(Cristiano Gatti, vice Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte)
Gatti, di Confartigianato ha parlato a nome anche delle altre realtà di settore: “Fondamentale fornire alle micro e piccole imprese agevolazioni fiscali, accesso al credito agevolato e incentivi per l'innovazione tecnologica, al fine di rafforzarne la competitività, adeguare le politiche economiche, finora orientate principalmente verso l'industria, per affrontare le esigenze e le sfide specifiche delle imprese di piccole dimensioni”
“La crisi delle medie e grandi aziende che coinvolge inevitabilmente un numero significativo di lavoratori, ha una immediata ripercussione in tutte le imprese della catena di fornitura diretta e dei servizi, catena che spesso è costituita da micro e piccole imprese dei settori dell’industria e dell’artigianato, dei trasporti, della logistica e del commercio.
A queste problematiche dirette, si aggiungono le difficoltà che le stesse stanno già attraversando in ragione dei diversi contesti e delle componenti che le contraddistinguono.
Parlare, quindi, della sola crisi della grande impresa è un errore e i dati relativi al rapporto nati-mortalità delle imprese artigiane e commerciali lo dimostrano”.
Sono parole di Cristiano Gatti, vice Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte che è intervenuto anche a nome di Cna Piemonte, Casartigiani Piemonte, Confcommercio Piemonte e Confesercenti Piemonte in consiglio regionale, per portare alla luce la situazione di crisi del comparto, per l’assemblea aperta ‘Le imprese in crisi in Piemonte: situazione e prospettive’.
Le proposte degli artigiani piemontesi
“In tale contesto – prosegue Gatti – nonostante negli ultimi anni sia cresciuta l’attenzione della Regione nei confronti delle micro e piccole imprese, sussistono ancora difficoltà nel predisporre adeguate politiche economiche e di sviluppo parametrate sulle loro reali necessità.
Queste imprese costituiscono il 99,3% del tessuto imprenditoriale operante in Piemonte con il 58,18 percento degli addetti.
In sintesi, queste le nostre proposte: innanzitutto, è fondamentale fornire alle micro e piccole imprese agevolazioni fiscali, accesso al credito agevolato e incentivi per l'innovazione tecnologica, al fine di rafforzarne la competitività, adeguare le politiche economiche, finora orientate principalmente verso l'industria, per affrontare le esigenze e le sfide specifiche delle imprese di piccole dimensioni.
È necessario implementare misure che favoriscano l'attrattività verso i settori dell’Artigianato, del Commercio, del Turismo e dei Servizi.
Occorrono investimenti mirati in programmi formativi e iniziative di digitalizzazione. È, inoltre, urgente una revisione organica della Legge Regionale del Commercio del 1999, che tenga conto dei cambiamenti socio-demografici degli ultimi decenni.
Chiediamo che venga promosso attivamente il marchio "Made in Piemonte" per valorizzare e rendere più visibili i prodotti locali”.
Sostenere le nuove aperture e chi vuole fare impresa
“È necessario – prosegue ancora – destinare una quota specifica dei finanziamenti agevolati e a fondo perduto del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) alle micro e piccole imprese e un'altra alle medie e grandi imprese, differenziando le misure.
Per superare il problema della distanza tra domanda e offerta di lavoro si può ipotizzare un progetto regionale che veda coinvolta in via prioritaria l’Agenzia Piemonte Lavoro, insieme alle Associazioni rappresentative delle imprese, rivolto alla formazione e ricollocazione delle persone in uscita dal mondo lavorativo.
Occorre introdurre sgravi fiscali per agevolare il passaggio generazionale nelle imprese artigiane e commerciali. E' necessario farsi parte attiva nei confronti del Governo per rendere maggiormente fruibile la gestione dei contratti di prestazione occasionale (ex voucher oggi PrestO).
Occorre una misura rivolta a sostenere l’apertura di nuove attività commerciali per contrastare la desertificazione commerciale in atto. E’ fondamentale rafforzare la struttura degli uffici regionali preposti ai settori dell'Artigianato e del Commercio per attuare le politiche regionali e realizzare le riforme legislative necessarie.
Proponiamo, infine la re istituzione degli Osservatori Regionali dell'Artigianato e del Commercio, istituti che possono svolgere un ruolo fondamentale nel monitoraggio, nella raccolta dati e nell'analisi delle dinamiche e delle esigenze specifiche dei settori”.
Redazione Cuoreeconomico
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