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10/07/2023

Legambiente: "Fiumi e laghi sempre più a rischio siccità, approvare il Pniacc"

(Stefano Ciafani, presidente di Legambiente)

L'associazione ambientalista rilancia l'allarme:  dal 2010 ad oggi si sono verificati 231 casi di esondazioni fluviali e 49 eventi di siccità. Il presidente Ciafani: "Gli impatti della crisi climatica sono sempre più crescenti ed evidenti sui nostri territori causando ingenti danni all'ambiente e all'economia del Paese"

Fiumi e laghi italiani sono in forte sofferenza, minacciati da siccità, alluvioni e ondate di calore. Lo sottolinea Legambiente alla vigilia della campagna dell'European Rivers Network, con una serie di iniziative organizzate dai suoi circoli territoriali lungo la Penisola.

Legambiente diffonde i nuovi dati dell'Osservatorio Città Clima da cui emerge che negli ultimi due anni in Italia 21 fiumi e 10 laghi sono stati colpiti da siccità. Nei primi sei mesi del 2023 ben 12 eventi siccitosi e 28 esondazioni sono stati registrati.

Preoccupanti anche i dati degli ultimi 13 anni: dal 2010 ad oggi si sono verificati 231 casi di esondazioni fluviali e 49 eventi di siccità. In questo caso le regioni con più casi sono state la Lombardia (17), Piemonte (7), Veneto e Emilia-Romagna (5 ciascuna). 

Negli ultimi 2 anni sono stati 21 i fiumi e 10 i laghi ad essere colpiti dalla siccità: Po, Sesia, Pellice, Bormida, Adige, Tagliamento, Bisenzio, Ombrone, Tevere, Chienti, Metauro, Misa (questi ultimi due sono anche tra quelli ripetutamente esondati negli eventi alluvionali del 2022 e 2023).

Per i laghi: il Lago Maggiore, quello di Como, Garda, Fedaia, Massaciuccoli, Nemi, Bracciano. Numerosi sono gli appuntamenti promossi da Legambiente e dai suoi circoli territoriali per domenica 9 luglio.

Approvare subito il Pnacc

Legambiente torna quindi a chiedere l'approvazione in via definitiva del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), attualmente in fase di valutazione ambientale strategica e la costituzione di un osservatorio nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici, uno dei tasselli cruciali per l'attuazione del Piano e l'operatività delle azioni previste. Una questione sollevata di recente anche dall'AsVis.

Da questo passaggio dipende la messa a terra e l'efficacia del piano su tutto il territorio. In tema di acque interne, l'associazione ambientalista chiede che l'Italia punti a progetti e interventi per favorire processi di rinaturalizzazione idrologica dei bacini e geomorfologica dei versanti per ridare spazio ai corsi d'acqua, rallentare la velocità della corrente e favorire l'infiltrazione naturale dell'acqua e la ricarica delle falde acquifere attraverso progetti di river restoration e nature based solution.

"Gli impatti della crisi climatica sono sempre più crescenti ed evidenti sui nostri territori causando ingenti danni all'ambiente, all'economia del Paese, e perdite di vite umane" ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

Redazione Cuoreeconomico
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