Pnrr, Di Stefano (Giovani Confindustria): "Emergenza non diventi alibi per non fare"

(Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria)
Duro monito del presidente dei Giovani di Confindustria: "Servono interventi mirati. Evitare misure a pioggia. Tutto ciò che possiamo fare sui fattori di cui abbiamo il controllo, va fatto. Con energia e senza esitazione"
"L'emergenza non diventi un alibi per non fare le cose". Le parole forti sono del il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, a margine dell'evento 'Voci' organizzato dai Giovani Imprenditori in Puglia.
"Dobbiamo fare i conti con i reali margini di manovra che ha l'Italia. Abbiamo un bilancio pubblico che di fatto, per i prossimi anni, è commissariato da una spesa fissa generata da fattori fuori dal controllo del governo, come il rialzo dei tassi. Ma questo non può essere sempre l'alibi per l'immobilismo".
"Lo scenario è complesso, servono interventi mirati. Evitare misure a pioggia. Tutto ciò che possiamo fare sui fattori di cui abbiamo il controllo, va fatto. Con energia e senza esitazione"
"Con risorse di bilancio così limitate, le uniche vere a disposizione saranno quelle previste da Pnrr, RepowerEu e fondi di coesione. Per questo occorre utilizzarle nel modo più efficiente", rileva il leader dei Giovani di Confindustria.
"Le risorse del Pnrr - avverte - vanno spese con l'obiettivo di generare crescita, non dare mancette. Su questo L'Europa non farà sconti e nemmeno noi giovani imprenditori. Perché questi fondi non sono un regalo, solo debito sulle spalle dei giovani, l'ennesimo".
Taglio del cuneo fiscale
Di Stefano interviene poi sul taglio del cuneo fiscale: "E' un ammontare complessivamente esiguo" quello delle risorse che fin qui, aggiungendo anche i 3 miliardi previsti dal Def, sono state destinate al taglio del cuneo", dice.
"Bene il primo passo" nel Def, ma "dovrebbe essere integrato - dice - con altre risorse recuperate attraverso una profonda revisione della spesa pubblica.
Che la proposta di Confindustria sul taglio del cuneo avesse ben altre ambizioni è cosa nota. Abbiamo chiesto un taglio dei contributi di 16 miliardi sui lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro, due terzi a favore dei lavoratori e un terzo dei datori di lavoro".
L'ipotesi di un consiglio dei ministri il primo maggio per un decreto sul lavoro? "Al momento circolano solo bozze e noi commentiamo i testi - dice Di Stefano -. Detto questo, Confindustria da tempo chiede una riforma organica del mercato del lavoro.
A partire dalle politiche attive, alla flessibilità in ingresso, fino alla riforma degli ammortizzatori e la gestione delle crisi. Confindustria è sempre stata pronta e disposta a contribuire in maniera concreta e con proposte".
Redazione Cuoreeconomico
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