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14/04/2023

Sassi (Confindustria ER): “Ottimisti per il futuro, ma preoccupa l’accesso al credito”

(Annalisa Sassi, presidente Confindustria Emilia-Romagna)

La presidente regionale emiliano-romagnola di Confindustria a CUOREECONOMICO: “Ci si attende una crescita degli ordini ed anche dell’export, ma le ultime decisioni sul fronte economico e l’inflazione che non scende abbastanza, mantengono elementi di timore. Investire su emergenza idrica e sostenibilità”

Dopo l’iniziale onda lunga di fiducia dell’anno scorso, grazie alla progressiva uscita dalla pandemia, le imprese hanno dovuto fare i conti con nuovi fattori di incertezza, che hanno in parte condizionato gli andamenti”.

A fare il quadro dello scenario economico dell'Emilia-Romagna è la presidente regionale di Confindustria, Annalisa Sassi che sottolinea come, però, “le previsioni delle aziende per i primi sei mesi del 2023 sono positive, migliori rispetto a quelle dello stesso periodo del 2022.

E ciò, nonostante uno scenario mondiale difficile, l’inflazione elevata che condiziona i consumi delle famiglie e i costi energetici che restano alti”.

Un ottimismo che - spiega - conferma la grande capacità di tenuta delle imprese emiliano-romagnole, trainata da export e investimenti e, in generale, la solidità del sistema industriale”.

Del resto, l'indagine congiunturale relativa al quarto trimestre 2022 sull’industria manifatturiera, realizzata da Unioncamere e Confindustria Emilia-Romagna, insieme con Intesa Sanpaolo, dimostra che, grazie alla crescita nella prima metà dell’anno, il 2022 è stato ancora positivo nei numeri, a cominciare dalla produzione, che registra un aumento del 5,8%, anche se c'è un sensibile rallentamento nella seconda parte dell’anno e nell’ultimo trimestre.

Le incertezze all’orizzonte

Nel 2023 - ha detto commentando i dati la presidente Sassi - il Pil reale è stimato in crescita dello 0,5%, con un forte ridimensionamento rispetto all’anno scorso, per il quale è stato calcolato un aumento del 4%.

Il recupero di fiducia e le buone prospettive attese dalle imprese - sottolinea - dovranno fare i conti con i crescenti costi del credito e l’incertezza dei prezzi energetici, che potrebbero condizionare le decisioni di investimento”.

Secondo l’indagine realizzata da Confindustria, il 35% degli imprenditori, nel primo semestre, si aspettano una produzione in crescita, con un saldo ottimisti-pessimisti che arriva a 23 punti, migliore rispetto ai 13 di metà 2022.

Il 36% delle imprese prevede ordini totali in aumento, con un saldo ottimisti-pessimisti a 21,4 punti, in netto miglioramento rispetto ai 4,8 registrati un anno fa.

Gli ordini esteri sono attesi in crescita dal 30% degli intervistati: il saldo ottimisti-pessimisti è pari a 20 punti, mentre un anno fa era nullo. Inoltre, poco meno di un’azienda su tre si attende un aumento dell’occupazione nel semestre in corso. 

Le sfide da affrontare

Le grandi sfide che abbiamo davanti - sottolinea la presidente Sassi - sono la questione energetica, la transizione digitale, il capitale umano e la transizione sostenibile, a partire dall’emergenza idrica. Su tutti questi temi, occorre la massima sinergia tra livello nazionale e regionale”.

Alla rilevazione hanno partecipato 433 imprese dell’Emilia-Romagna, appartenenti ai settori manifatturiero e servizi, per un totale di oltre 50.000 addetti e un fatturato complessivo di circa 19,6 miliardi di euro, di cui 7,3 provenienti dall’estero.

Di Paola Benedetta Manca
(Riproduzione riservata)

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