Silverii (ART-Er): “Pronti alla sfida dell’innovazione su Ai e Big Data, in Emilia-Romagna realtà internazionali”

(Marina Silverii, direttrice operativa di ART-Er)
Intervista a Marina Silverii, direttrice operativa di ART-Er, la società consortile della Regione che favorisce la crescita sostenibile del territorio: “Partnership pubblico-privato per valorizzare la Data Valley, il Tecnopolo e le nostre realtà d’eccellenza. Dobbiamo creare le condizioni per innescare processi e relazioni in grado di stimolarle ad aprirsi alla collaborazione internazionale con la ricerca ma anche con le migliori tecnologie”
ART-ER Attrattività Ricerca Territorio è la Società Consortile dell’Emilia-Romagna nata per favorire la crescita sostenibile della regione attraverso lo sviluppo dell’innovazione e della conoscenza, l’attrattività e l’internazionalizzazione del territorio.
Recentemente si è fatta promotrice di un progetto per attrarre startup e scaleup internazionali su Big Data e Intelligenza artificiale, attraverso un accordo firmato con le società Cineca e Oblooo.
In cosa consiste l’accordo?
“L’accordo rappresenta un ulteriore passo per la valorizzazione della Data Valley e dell’ecosistema dell’innovazione dell’Emilia-Romagna a livello internazionale.
Per farlo, abbiamo creato una partnership con un soggetto privato che ha risposto alla nostra manifestazione d’interesse e ha una grande esperienza nel trasferimento tecnologico della ricerca a livello nazionale e internazionale”.
Quale sarà il vostro ruolo?
“ART-Er avrà il compito di aiutare le startup coinvolte a collaborare con l’intero ecosistema regionale dell’innovazione, per massimizzare l’impatto sulle università e sulle piccole e medie imprese del territorio.
L’attrazione di imprese tecnologiche e innovative è, infatti, solo il primo passo. E’ fondamentale che queste trovino un terreno fertile per la collaborazione come è quello emiliano-romagnolo”.
Il progetto farà perno su alcune infrastrutture d’eccellenza, quali sono?
“Il Tecnopolo Manifattura di Bologna che ospita due dei più potenti calcolatori al mondo: il Data center del Centro Meteo Europeo e, soprattutto, Leonardo, quarto al mondo e secondo in Europa per potenza di calcolo, primo in Europa per Ai processing.
A questi si aggiungono le competenze della Rete Alta tecnologia e dei laboratori che all’interno delle Università regionali lavorano sui dati e sull’intelligenza artificiale”.
Qual è l'obiettivo finale del progetto? E quale sarà il valore aggiunto che porterà?
“L’obiettivo è quello di creare un 'ecosistema' di imprese innovative all’interno del Tecnopolo Manifattura Data Valley Hub, che lavorino in stretta connessione con il mondo della ricerca, l’industria e le istituzioni del territorio, utilizzando le potenzialità del supercalcolo per sviluppare il loro business. Con ricadute positive sull’intero sistema produttivo regionale”.
Quali saranno i primi e principali settori di intervento?
“I primi settori di intervento saranno quello aerospaziale, e quindi l’utilizzo dei dati satellitari di osservazione e monitoraggio del sistema terra, le tecnologie per la mitigazione dei cambiamenti climatici e la produzione e gestione della distribuzione di energia e del risparmio energetico, poi la sanità e il farmaceutico e l’industria manifatturiera.
Si lavorerà sia nello sviluppo di software e modelli di calcolo che nella sperimentazione di nuovi sistemi di elaborazione, quali generative Ai, quantum computing e computer ottici”.
Vi aspettate di attrarre molti investimenti?
“L’obiettivo economico è stato fissato in 100 milioni di euro di investimenti, ma più rilevante sarà il percorso adottato.
Una metodologia di incubazione e accelerazione utilizzata da Obloo per sviluppare innovazioni deep tech e per trasformare le migliori tecnologie in nuove imprese, prodotti e servizi e accompagnarle nel loro sviluppo verso il mercato”.
Che ricadute vi aspettate sul tessuto imprenditoriale regionale?
“L’innovazione è per sua natura un concetto pervasivo e oggi, alle imprese, è richiesta una velocità impensabile fino a qualche anno fa.
Per questo, dobbiamo creare le condizioni per innescare processi e relazioni in grado di stimolarle ad aprirsi alla collaborazione internazionale con la ricerca ma anche con le migliori tecnologie.
Si tratta, in definitiva, di aiutare le imprese a sfruttare al meglio le potenzialità presenti al Tecnopolo Manifattura, anche attraverso la presenza di competenze e saperi da tutto il mondo”.
Di Paola Benedetta Manca
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