ven 05 dic 2025

Seguici su:

19/09/2023

Biologico, Calzolari (Bolognafiere): “Supportare i produttori ed educare a consumo sostenibile”

(Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere)

CUOREECONOMICO era presente al Sana di Bologna ed ha parlato con gli operatori del settore. Il presidente della struttura: “La qualità costa, sfida da vincere contro l’inflazione”. L’assessore regionale Mammi: “Solo in Emilia-Romagna 7300 imprese, ma lavoriamo per far crescere il settore. Dobbiamo trovare meccanismi di agevolazione e incentivazione per ridurre i prezzi complessivi e rendere tutto più accessibile ai consumatori"

Vola l'agricoltura biologica in Italia: con 92.799 operatori, è in costante crescita. Le colture biologiche occupano il 18,7 percento del territorio agricoli, nel 2022 sono aumentati del 7,5 percento, contro il 10,7 percento della Francia, l'11,2 della Germania e il 10,5 della Spagna.

Il numero degli agricoltori è cresciuto del 7,7, mentre dal 2010 ad oggi si contano 1,2 milioni di ettari coltivati bio (+111 percento) e 45.136 operatori (+94,7).

A fotografare lo stato dell’arte del settore Pietro Gasparri, dirigente dell'ufficio Agricoltura biologica e Sistemi di qualità alimentare nazionale e Affari generali del Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste).

L’occasione è la fiera del Sana a Bologna, la più grande manifestazione in Italia sul biologico, alla quale CUOREECONOMICO era presente. A dare ragione al trend di crescita sono proprio i numeri incassati dal Sana.

 Un bilancio più che positivo quello della 35. edizione, con 650 espositori, 20mila metri quadrati di superficie espositiva e 12.500 operatori, il 10 percento dei quali provenienti dall'estero.

Il dato dei 12.500 accessi (lo stesso registrato dalla precedente edizione) riguarda quest’anno solo il modulo B to B. Il Salone, dunque, pur non rivolgendosi più a un pubblico generico, ha mantenuto invariata l'affluenza.

Il Sana, in quest’ultima edizione, ha avuto un’impronta ancora più spiccatamente internazionale: è stato visitato da 200 buyers provenienti dai principali mercati globali, tra importatori di prodotti biologici, rappresentanti della Grande distribuzione organizzata e operatori nell'ambito della cosmesi naturale e del food service.

La nuova sfida della Regione

"I valori portati al Sana - ha commentato l'assessore all'Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi -, rappresentano un obiettivo al quale siamo tutti chiamati a rispondere a livello regionale e nazionale.

L'Emilia-Romagna è il cuore agroalimentare del Paese: dobbiamo continuare a produrre cibo sano e per tutti, salvaguardando l'ambiente”.

In questi anni - ha spiegato - la Regione ha investito 200 milioni di euro per potenziare e sviluppare il biologico. Oggi siamo al 20 percento di superficie agricola biologica, con 7.300 imprese”.

Il comparto e i consumi in flessione

Nonostante la crescita della produzione bio in Italia, però, sul comparto si inizia a registrare un calo dei consumi, soprattutto a causa dell’inflazione e dei danni alle coltivazioni dovuti al clima, in particolare all'alluvione in Romagna.

"Siamo in una fase in cui c'è una crescita delle produzioni biologiche - ha spiegato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio - aumentano gli operatori, le superfici coltivate e anche l'export".

C'è però - ha aggiunto - una condizione di criticità sui consumi interni: l'inflazione ha portato all'aumento dei prezzi e quindi c'è un calo dei consumi". Per raggiungere l'obiettivo del 25% di bio da qui al 2026, dunque, occorre "investire per far crescere non solo le superfici, ma anche i consumi interni".

Per Nicoletta Maffini, presidente di AssoBio, "in questa fase è molto complesso riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori, perché il mercato è in contrazione per la crisi dei consumi. Le aziende sono in sofferenza e le famiglie in difficoltà sono raddoppiate".

Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, sottolinea parlando anche a CUOREECONOMICO che "bisogna supportare di fatto chi produce.

È chiaro che c'è un tema di costi: il prodotto sostenibile e biologico è un prodotto di qualità. Per questo credo che dovremo fare anche un'operazione di educazione: chi consuma deve fare una scelta importante di campo".

"Stiamo attraversando un periodo difficile - conferma l’assessore Mammi -, i consumi stanno diminuendo e il Governo deve prendere a cuore questo problema. C'è un calo soprattutto nell'acquisto dell'ortofrutta e del fresco e anche il biologico ne risente”.

Dobbiamo trovare meccanismi di agevolazione e incentivazione per ridurre i prezzi complessivi e rendere tutto più accessibile ai consumatori" ha concluso.

Di Paola Benedetta Manca
(Riproduzione riservata)

Per inviare comunicati stampa alla Redazione di CUOREECONOMICO: cuoreeconomico@esg89.com
WHATSAPP Redazione CUOREECONOMICO: 327 70234751
Per Info, Contatti e Pubblicità scrivere a: customer@esg89.com