ven 12 dic 2025

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Cavallo (Cisl Basilicata): “Crisi dell’automotive affossa la regione. Pnrr ultimo treno ma siamo in difficoltà”

(Vincenzo Cavallo, segretario regionale Cisl Basilicata)

Il segretario regionale del sindacato a CUOREECONOMICO: “Mancano funzionari che possano attuare i bandi, perché la pubblica amministrazione è stata svuotata. Senza transizione ecologica piena continueranno le uscite dal ciclo lavorativo”

L’economia ed il lavoro lucani alla prova del Pnrr ed alle prese con la fase più delicata della ripartenza, quella della messa a terra dei progetti.

Le eccellenze del territorio rischiano di restare schiacciati dalle mancanze che limitano la capacità di azione.

Ecco allora che diventa molto importante garantire il futuro ad un territorio che - come gran parte del meridione - rischia lo spopolamento.

CUOREECONOMICO ne parla con Vincenzo Cavallo, segretario regionale della Cisl della Basilicata.

Come arrivano l’economia ed il lavoro lucano al primo trimestre dell’anno?

Continuiamo a scontare le difficoltà che ci portiamo dietro da qualche anno. L’export  è cresciuto pochissimo, nemmeno l’uno percento, molto meno del Nord ma anche molto meno di tante regioni del Sud.

Questo perché l’automotive, che è il settore principale, è in grande crisi. Fin quando non si arriverà alla produzione completa di auto elettrica, Stellantis continuerà con cassa integrazione ed incentivi all’uscita, come sta già facendo.  Dall’altra parte del territorio, nel Metapontino, c’è l’agricoltura che è scesa del 7 percento”.

Lo Svimez nell’ultimo rapporto indica 500.000 nuovi possibili disoccupati al Sud nel 2023. E’un campanello d’allarme forte…

Assolutamente. E per la Basilicata, ancora di più, proprio per le ragioni che dicevo sopra. Va considerato poi che a Melfi, per Stellantis, lavorano anche foggiani e campani, quindi la questione è ancora più ampia.

Stiamo cominciando a perdere centinaia di lavoratori che si fa fatica a ricollocare né fuori ma nemmeno dentro lo stabilimento. Per non parlare poi dell’indotto…”.

Anche perché la transizione ecologica va accompagnata con la formazione del personale, per non rischiare di perdere professionalità importanti…

La questione è proprio questa. Bisogna investire nella formazione,  va cambiato completamente il rapporto con gli Its: vanno riformati completamente.

E la questione non riguarda ovviamente solo Stellantis. In un Paese come il nostro – mi riferisco all’Italia – la ricchezza di lavoro si scontra con la mancanza di personale specializzato, in tutti i settori.

Purtroppo la maggior parte delle famiglie italiane preferisce i licei e così vengono a mancare certe professioni che invece sarebbero necessarie”.

E’il tempo di dare forma ai progetti del Pnrr e nel caso del Sud anche di quelli dei fondi di coesione. Ma molti comuni dimostrano di non essere attrezzati, per mancanza di competenze o personale. Allora che si fa?

Non basta irrogare fondi. Bene che il 40 percento dei fondi debbano essere riservati allo sviluppo del Mezzogiorno, ma c’è da fare i conti con tutto il resto.

La maggior parte dei progetti sono nelle mani di funzionari comunali che non sono preparati e la colpa di tutto questo è di chi in passato ha completamente svuotato la pubblica amministrazione. Ciò vale ancora di più nei piccoli comuni, dove spesso c’è un funzionario solo.

Come Cisl chiediamo che vengano utilizzate tutte le risorse e che vengano utilizzate al meglio, ma per come è messa la pubblica amministrazione ora, la situazione è complessa.

Per questo chiediamo investimenti ed assunzioni nel pubblico impiego, soprattutto per quelle figure che servono per portare avanti i progetti. Qui in Basilicata è molto difficile.

Poi c’è un altro dato, che non riguarda solo noi: non riusciamo ad avere confronti con le altre regioni del Sud per capire cosa vogliono fare con queste risorse, non riusciamo ad avere un tavolo di confronto per capire come si possa utilizzarle al meglio per migliorare le infrastrutture ed in generale la vita dei nostri territori e collegare queste regioni non solo alle regioni del Nord ma anche al resto d’Europa”.

C’è stato l’ulteriore rialzo dei tassi da parte della Bce. Questa cosa ha riaperto il problema dell’accesso al credito ed anche dei mutui. Non a caso Lagarde ha chiesto alle banche di sostenere le famiglie coi mutui a tasso variabile. Lei come vede questa situazione?

Il rialzo dei tassi sta comportando in questa fase, con l’inflazione a due cifre, ulteriori difficoltà alle famiglie che stanno vedendo gli interessi alle stelle.

Come se già non bastassero i problemi col carrello della spesa. La nostra proposta, come Cisl, che allarghiamo a Cgil e Uil è di un grande Patto sociale per risolvere i problemi di questa paese, fra politica, imprenditori e sindacati.

E’ necessario, se vogliamo bene a questo Paese. E per alcune regioni, come la Basilicata, il Pnrr è davvero l’ultimo treno”.

Di Emanuele Lombardini
(Riproduzione riservata)

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