De Luise (Confesercenti): “Trasformare il momento critico in opportunità spendendo bene i soldi del Pnrr”

(Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti)
La presidente nazionale di Confesercenti a CUOREECONOMICO: “Dobbiamo lavorare tutti insieme per rendere le imprese efficienti, moderne e competitive. I territori sono una risorsa da valorizzare. Innovazione e sostenibilità sono la chiave, ma occorre investire anche su misure per abbassare i costi”
Il settore del commercio e dei servizi è fra quelli che ha pagato un costo maggiore in questa fase di rincari causati dalle conseguenze della guerra.
Eppure, come spiega a CUOREECONOMICO la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise, da questa situazione complicata si può prendere lo slancio per la ripartenza.
Occorre però fare rete e mettere le imprese in grado di superare la tempesta con una serie di provvedimenti: “Si deve agire sul costo del lavoro e tagliare il cuneo fiscale, investire nel mercato, semplificare, formare”, sottolinea.
Ma in questa intervista, la numero uno dell’associazione di categoria delinea con chiarezza gli scenari del prossimo futuro.
L’ultimo dato dell’Istat segnala un allargamento del gap fra famiglie meno abbienti e le altre, con le prime che hanno già una inflazione a doppia cifra, che si riflette sui beni di consumo e quindi sul minor potere d’acquisto. Quanto vi allarma questa situazione in prospettiva?
“Potere d’acquisto in calo, inflazione e costi fissi in salita incideranno pesantemente sulle prospettive di crescita del Paese. Alla luce di queste evidenze è indispensabile agire con politiche economiche espansive e di sostegno al potere d’acquisto e ai consumi; ma serve anche una diminuzione generale – e consistente – della pressione fiscale”.
Lo scenario industriale disegna l’economia europea a rischio recessione, con la produzione italiana che fa segnare un calo secco rispetto a Germania e Francia. Qual è il suo pensiero e in dettaglio, qual è la situazione nell’ambito del commercio?
“Le prospettive per l’anno in corso restano difficili: crisi energetica, situazione internazionale instabile ed insicurezza sulle prospettive future del Paese rendono il 2023 un anno pieno di incognite per famiglie ed imprese.
Per quanto concerne il nostro ambito, l’inflazione continua a pesare in particolar modo sul commercio al dettaglio, il cui quadro resta critico specialmente per i piccoli negozi, che sono l’ossatura del nostro sistema.
La vita media di queste imprese si è notevolmente accorciata, negli ultimi anni. Quindi si deve fare di più: occorre garantire una solida ripresa dell’economia e dei consumi aiutando le nostre imprese a rendersi efficienti, competitive, moderne e tecnologicamente al passo.
Solo così si riuscirà a progettare il domani, anche in un momento storico così difficile: l’impegno deve essere quello di trasformare una situazione critica in un’opportunità”.
Next Generation EU: cosa vi attendete per il settore, ora che l’Italia è al lavoro per la terza tranche? Siete soddisfatti di quanto ottenuto sinora?
“Il rilancio dell’economia italiana si basa sulla crescita e la valorizzazione di ogni singolo attore del tessuto produttivo del Paese, così come ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato all’assemblea Confesercenti.
Le piccole e medie imprese del commercio, le turistiche e gli artigiani sono il cuore del nostro sistema Paese e vanno agevolate e su di esse si deve investire, in particolar modo con la formazione.
Occorre pertanto rendere disponibili le risorse del Pnrr anche per questo. Il rincaro delle materie prime, unito all’aumento dei costi di elettricità e gas, sta causando conseguenze dirette sull’attuazione del Pnrr.
Gli interventi finanziati hanno l’obiettivo di innalzare la capacità competitiva del Paese e delle imprese, di promuovere un’offerta basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi.
Obiettivi che anche le imprese vogliono raggiungere. Quindi occorre avviare una progettualità di lungo raggio, così da riformare una robusta e duratura cultura di impresa.
La valorizzazione delle eccellenze dei territori può essere un trampolino per il rilancio del Paese?
“Le imprese da noi rappresentate – turismo, commercio e servizi di vicinato – formano una rete che non solo ha un considerevole valore economico e occupazionale, ma che contribuisce alla qualità della vita dei territori.
Un ruolo di presidio sociale, culturale e di valorizzazione dell’eccellenza. La promozione economica, unita alle tradizioni ed al know-how regionale, porterà sicuramente ad una crescita ed a un rilancio del Paese.
Sta anche a noi creare nuove alleanze tra imprese e istituzioni per ridisegnare non solo l’economia, ma anche la nostra vita all’interno delle città.
Ciascun imprenditore del nostro comparto può fattivamente contribuire al potenziamento dei tanti plus che le nostre realtà offrono, a livello turistico, paesaggistico, enogastronomico e culturale.
La rigenerazione urbana e dei piccoli borghi si garantisce anche e soprattutto con la presenza delle attività commerciali e dei pubblici esercizi”.
Quali sono le nuove sfide che il settore ha davanti nel 2023?
“Prima di tutto quella dell’on line. L’e-commerce sorretto dal solido sostegno delle grandi piattaforme che operano per lo più a livello internazionale è infatti in costante crescita.
Il problema non è l’e-commerce, in quanto il commercio online aiuta molti negozi a fare business meglio, ma le distorsioni concorrenziali che favoriscono le grandi piattaforme.
Sono quelle che devono essere risolte. E questa è una prima sfida. Il quadro delle regole va rivisto anche per il lavoro e la rappresentanza. Si deve agire sul costo del lavoro e tagliare il cuneo fiscale, investire nel mercato, semplificare, formare.
Un’altra sfida riguarda il fronte fiscale: da tempo proponiamo di introdurre un sistema di ‘abbonamento fiscale’, con liquidazione mensile o trimestrale delle imposte in base alle somme effettivamente incassate, superando acconti previsionali e saldi.
Anche la lotta all’evasione fiscale deve essere una sfida per tutti. Per quanto concerne la moneta elettronica questa può e deve coesistere con il contante, ma si deve, necessariamente, porre un tetto al di sotto del quale azzerare le commissioni.
Infine, mi preme fare un richiamo alla condivisione e al gruppo: oggi, più che mai, è importante confrontarsi e sostenersi a vicenda. Parlando di sfide solo così si possono vincere e solo così si può essere pronti ad affrontarne sempre di nuove”.
Di Emanuele Lombardini
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