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21/12/2022

Del Barba (Assobenefit): “Sostenibilità è nuova frontiera dell’economia, Governo promuova questa cultura”

(Mauro Del Barba, presidente di Assobenefit)

A colloquio col presidente dell’associazione che riunisce le società benefit italiane: “I progetti del Pnrr possono essere valorizzati da realtà a  vocazione sociale. Un euro investito in quest’ambito è senz’altro un moltiplicatore”

Il mondo delle società benefit sta assumendo sempre più un ruolo chiave in questa fase delicata del contesto socio-economico italiano.

Si tratta di quelle società che per statuto sono finalizzate a conseguire un profitto e contestualmente si impegnano ad arrecare benefici alla comunità del luogo in cui sviluppa il proprio business.

Da non confondere con le imprese sociali, qui si parla invece della trasformazione positiva dell’impresa a scopo di lucro finalizzata a rendere più adeguati i modelli d’impresa alle sfide, ma anche opportunità, del futuro.

Accanto agli utili, queste società hanno anche lo scopo di a generare un beneficio comune, un impatto positivo sulla comunità e sulla biosfera e dunque sul territorio, promuovendo uno stile di vita sostenibile.

CUOREECONOMICO fa il punto della situazione e disegna gli scenari futuri dal grandangolo delle società benefit con Mauro Del Barba, presidente di Assobenefit.

Come vede il mondo delle imprese benefit la situazione politico-economica attuale?

Dal punto di vista delle società benefit la situazione politico economica attuale rappresenta una grande opportunità, e comunque un motivo di impegno.

E’ evidente come ci sia la necessità da parte degli Stati e dei regolatori sovranazionali di indirizzare lo sforzo economico verso un concetto nuovo di benessere, per cui non è più sufficiente la sola produzione di profitto ma occorre intervenire su questioni sociali e ambientali impellenti.

Tuttavia, quello che gli studi più moderni evidenziano è che occorre mettere in campo una tipologia di investimento, e noi diciamo anche una tipologia di impresa, capace di individuare benefici comuni, limitando all’origine le esternalità negative prodotte dal “vecchio” modello di business, che non possono più essere compensate con investimenti correttivi, di tipo tradizionale”.

Quale ruolo possono svolgere imprese come queste in un momento in cui la sostenibilità è al centro dello sviluppo economico e quali sono le sfide future?

Dentro questo new green deal, questa nuova fase economica, sarebbe molto importante far emergere imprese come le società benefit, che hanno in sé un valore aggiunto e immediatamente producono i risultati positivi che questi strumenti di politica economica vogliono raggiungere.

Detto in altre parole, un progetto di quelli del Pnrr affidato alle società benefit potrà raggiungere prima e in maniera superiore gli obiettivi sociali e ambientali, che quello stesso progetto vuole perseguire, perché l’impresa benefit include già nel proprio scopo sociale e nel suo modo di far impresa l’obiettivo di bene comune”.

E’ arrivata una nuova tranche dei soldi del Pnrr: dove a vostro giudizio è necessario investire?

Più che settori in sé su cui è necessario investire, che sono anche quelli già individuati dal Pnrr l’attenzione particolare che noi chiediamo agli Stati è quella di continuare a promuovere la nascita e la trasformazione delle imprese in società benefit, perché un euro investito attraverso di loro porta sicuramente un risultato economico, sociale e ambientale che è un moltiplicatore di quello stesso euro.

E’ questa la nuova frontiera dell’economia; chiaramente è importante che cresca anche la disciplina della misura delle valutazioni e dell’impatto, che è uno degli obblighi cui sono sottoposte le società benefit.

E’ un tema a cui si stanno dedicando università, centri studi e di ricerca pubblici e privati e nel futuro siamo certi rivestirà un ruolo importante sia per le società benefit che per le società che ancora non hanno scelto di adottare questa qualifica giuridica”.

Cosa chiede il settore al Governo?

Come Assobenefit, stiamo stati promotori della legge per il public procurement che ha previsto di valorizzare questo tipo di imprese nelle forniture e appalti pubblici, con la possibilità per le estrazioni appaltanti di dare dei punti aggiuntivi alle società benefit.

Abbiamo inoltre incentivato una norma che assegna al Governo il compito di promuovere le società benefit nella consapevolezza che è necessario diffondere questa nuova cultura imprenditoriale su tutto il territorio italiano, verso le altre imprese “tradizionali”, gli operatori finanziari e di mercato.

Colleghiamo la proposta nazionale ai grandi trend internazionali attraverso un’azione associativa che è molto particolare. Parte dalla singola impresa con cui entriamo in contatto e nel contempo è agganciata ai grandi fenomeni finanziari, legislativi ed economici mondiali per fungere da traino in entrambi i sensi: da una parte per influenzarli con l’esperienza italiana; dall’altra per legare la trasformazione dell’impresa italiana a grandi trend di mercato dai quali comunque non si può prescindere”.

Di Emanuele Lombardini
(Riproduzione riservata)

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