Pnrr, Decaro (Anci): "Comuni non in ritardo: bandi già per 18 miliardi"

(Antonio Decaro, presidente Anci)
Il presidente dell'associazione dei comuni italiani: "Dei 40 miliardi affidati alle amministrazioni, oltre metà delle risorse messe a gara. Noi pronti a cambiamento". Accordo con Intesa Sanpaolo per la promozione delle comunità energetiche
"I dati ufficiali aggiornati sull'andamento delle gare per il Pnrr confermano quanto abbiamo sempre detto: i Comuni sanno spendere e lo fanno bene.
Di fronte ai numeri spero si esaurisca finalmente il dibattito sui Comuni che potrebbero causare ritardi nell'attuazione del Piano di investimenti".
Lo afferma il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, a margine della presentazione del programma 'Motore Italia Transizione Energetica' di Intesa Sanpaolo.
Citando la raccolta dei decreti e delle graduatorie Pnrr pubblicate dalle amministrazioni titolari e i più recenti dati dell'Anac. Con gare bandite per quasi 18 miliardi (17,7).
Avanti bene, impegnati già molti fondi
"Dei 40 miliardi che il Pnrr affida ai Comuni, e che rappresentano comunque solo il 19% delle risorse totali assegnate al nostro Paese alla data del 7 marzo di quest'anno ne sono stati effettivamente assegnati 31 miliardi e 700 milioni.
Sulla base di questi fondi, stando ai dati pubblicati da Anac - dice Decaro - i Comuni hanno già bandito, per la realizzazione dei propri progetti, 35.000 gare, impegnando 17 miliardi e 700 milioni.
Questo vuol dire che siamo a oltre il 56 per cento delle risorse disponibili già messe a gara, da parte di amministrazioni comunali che, come sappiamo tutti, soffrono di mancanza di personale e hanno dovuto superare in questi ultimi due anni ostacoli burocratici d'ogni tipo.
Un ulteriore dettaglio, che è giusto sottolineare, riguarda il dato sui fondi destinati al Sud, il 44,6%, a prova del fatto che la riserva stabilita dall'Europa per il Mezzogiorno del 40% è stata addirittura superata".
"Questa - conclude il presidente dell'Anci - è la verità sulla capacità di progettare e di spendere dei Comuni italiani. Potrà sorprendere chi cercava dalle nostre parti i responsabili dei ritardi del Pnrr, ma invece non sorprende noi, perché sappiamo da sempre che i Comuni sono i maggiori investitori in opere pubbliche in Italia" .
Decaro aggiunge: "Sul Pnrr in questi mesi abbiamo assistito a un dibattito in cui pareva che i comuni potessero creare ritardi". Ma "i comuni non sono in ritardo e stanno facendo la loro parte per il paese".
Accordo per comunità energetiche
Anci e Intesa Sanpaolo hanno stretto un accordo per promuovere sui territori la diffusione delle comunità energetiche rinnovabili (Cer).
I Comuni infatti hanno un ruolo importante nella realizzazione delle comunità energetiche, che rappresentano modelli di produzione e condivisione di energetica rinnovabile. Si tratta infatti di gruppi di famiglie, imprese, enti del terzo settore, che scelgono di unirsi per autoprodurre e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili, rendendo l'energia condivisibile.
"Per promuovere la realizzazione delle Cer - si legge in una nota - Intesa ha anche messo a punto un network di assistenza tecnica grazie a specifici accordi di collaborazione con partner tecnici specializzati in virtù della loro capacità realizzativa.
Le agevolazioni governative previste per le Cer rientrano in un quadro normativo, in attesa di via libera da parte della Commissione Europea, che prevede un incentivo in tariffa valido per 20 anni sull'energia condivisa rivolto a tutto il territorio nazionale e un contributo a fondo perduto fino al 40% dell'investimento a favore delle Cer situate nei comuni sotto i 5.000 abitanti, finanziato con 2,2 miliardi di fondi provenienti dal Pnrr.
Sul fronte energetico, la Banca ha inoltre sottoscritto di recente un accordo di collaborazione con Gse, Gestore dei Servizi Energetici, per favorire l'integrazione delle tematiche Esg e dello sviluppo sostenibile nell'ambito finanziario e nel tessuto imprenditoriale nazionale.
La sostenibilità ambientale è anche il tema portante dell'accordo triennale con Confindustria che mette a disposizione delle aziende una liquidità pari a 150 miliardi di euro e una ampia e strutturata collaborazione a favore del più ampio coinvolgimento e supporto alle imprese nel rilancio economico del Paese".
Redazione Cuoreeconomico
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