ven 12 dic 2025

Seguici su:

02/06/2023

Pnrr, Fitto: "Siamo nei tempi per la modifica, impossibili dati su attuazione"

Il ministro:  "Ci sono criticità e  parti del piano che camminano più rapidamente e parti che hanno delle maggiori complessità". Stop al controllo della Corte dei Conti sulle spese

"Come sapete l’Italia è il Paese che ha richiesto al 100% la sua quota di risorse a debito e, quindi, ha il piano più grande a livello europeo sono 191 miliardi, quasi 192 miliardi complessivi, più 30 miliardi di fondo complementare nazionale che portano il piano italiano a essere un piano da 220 miliardi di euro e il confronto, in un percorso di verifica con gli altri Paesi, ci porta al secondo posto; la Spagna con i soli 69 miliardi di euro a fondo perduto più le richieste che sta mettendo in campo in questo periodo sul fronte del debito. Questa dimensione ci fa capire anche la differenza di approccio rispetto all’impianto”.

Così il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto, a margine  della cabina di regia che ha esaminato la relazione semestrale sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ministro ha poi aggiunto: "Siamo nei tempi per la modifica del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Al momento solo 5 Paesi hanno presentato le modifiche in base al RepowerUe. L’italia ha un Piano più complesso degli altri".  

Tempistiche non quantificabili

 "Un dato sull'attuazione" del Pnrr "non lo possiamo dare, nel senso che il piano avanza su più fronti, ci sono delle criticità oggettive, ci sono parti del piano che camminano più rapidamente e parti che hanno delle maggiori complessità.

Si tratta oggi della rimodulazione di affrontare questi nodi e di trovare la soluzione per poter anche coordinare degli interventi che siano anche in grado di poter andare più velocemente", sottolinea.

Una posizione che ovviamente non ha mancato di sollevare critiche, soprattutto se unita a quella del ministro per la protezione civile ed il mare Nello Musumeci: "Apprezzo il senso di responsabilità del ministro Fitto che sta lavorando perché le opere finanziate possano essere inaugurate e la scadenza è inesorabile: luglio 2026. È meglio rinunciare a qualche opera irrealizzabile piuttosto che dire 'non siamo stati capaci di spendere".

Parlamento avrà ruolo chiave

"Il dibattito parlamentare rappresenta e continuerà a rappresentare per il Governo un momento fondamentale di elaborazione comune e verifica per la corretta attuazione del Piano.

Le riflessioni condivise dalle Camere costituiscono un riferimento costante, per il Governo, anche per le future decisioni connesse all' aggiornamento ed alla revisione del Piano", scrive Fitto nella relazione semestrale al Pnrr.

Un relazione (la prima del Governo Meloni) che "analizza in piena trasparenza tutte le difficoltà registrate nella fase di attuazione del piano con uno scopo preciso: trovare le soluzioni per raggiungere pienamente gli obiettivi finali" scrive ancora Fitto secondo cui; "Il nuovo approccio all'attuazione del PNRR all'attuazione del PNRR permetterà di realizzare gli investimenti e le riforme che servono al Paese, con la velocità che è necessaria a rispettare gli impegni concordati a livello europeo, ma senza la fretta che rischierebbe di compromettere la migliore allocazione delle ingenti risorse da cui dipende il percorso di sviluppo dell'Italia di domani".

A Giugno è prevista la verifica sulle modifiche al Pnrr con la commissione Europea.

Via la Corte dei Conti

Intanto il Governo, con un emendamento al decreto sulla Pubblica Amministrazione all'esame delle Commissioni affari costituzionali e lavoro della Camera toglie il Pnrr dal controllo della Corte dei Conti che viene effettuato seguendo l’attuazione dei progetti, anche con funzione corettiva. 

Nella proposta emendamentiva anche la proroga di un anno, dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, del cosiddetto ‘scudo erariale’, ossia il non riconoscimento del danno erariale nei casi di colpa grave del funzionario.

"Tra Governo e Corte dei Conti non c'è nessuno scontro. Nelle ultime ore ci sono state strumentalizzazioni e il governo si è sentito attaccato: l'intenzione della Corte però non era quella di mettere in cattiva luce il governo nei confronti dell'Europa, ma di riferire esclusivamente alle amministrazioni interessate il monitoraggio nell'attuazione dei progetti del Pnrr e quindi il nostro ruolo voleva e vuole essere solo collaborativo", sottolinea il presidente della Corte dei Conti Tommaso Miele.

"L'nterlocuzione della Corte è con le amministrazioni - ha aggiunto Miele -. Nelle ultime ore ci sono state strumentalizzazioni per far apparire il nostro governo come inadempiente rispetto all'attuazione dei progetti nei confronti dell'Europa.

Ma non è così, in realtà il governo sta facendo ogni sforzo possibile per attuare i progetti e intercettare le risorse che l'Europa ci ha messo a disposizione.

Domani farò parte di una delegazione che andrà a incontrare il ministro Fitto e i sottosegretari della presidenza del consiglio Mantovano e Fazzolari.

Questo anche perché dopo la polemica è venuto fuori il discorso della possibilità di alcuni emendamenti volti a limitare il 'controllo concomitante' da parte della Corte, emendamenti che ancora non conosciamo ufficialmente". 

Miele ha sottolineato che "oggi il Paese, l'Europa, le amministrazioni pubbliche e i cittadini vogliono che si intercettino quelle risorse del Pnrr per il rilancio dell'economia e del Paese".

Secondo Miele "bisognerebbe quindi valorizzare il ruolo della Corte dei conti nella funzione consultiva e nella funzione del controllo preventivo di legittimità, ma bisognerebbe mettere la Corte nelle condizioni di esercitare effettivamente queste funzioni".

"La Corte - ha concluso - oggi può dare un grande contributo aiutando le amministrazioni, soccorrendole e dando i consigli giusti per evitare di incappare in episodi di responsabilità amministrativa.

Quando gli amministratori hanno l'assenso preventivo della Corte dei conti non hanno paura di incappare in ipotesi di responsabilità amministrativa per danno erariale, e sarebbe quindi questo il modo migliore per superare anche la cosiddetta paura della firma".

Redazione Cuoreeconomico
(Riproduzione riservata)

Per inviare comunicati stampa alla Redazione di CUOREECONOMICO: cuoreeconomico@esg89.com
WHATSAPP Redazione CUOREECONOMICO: 327 70234751
Per Info, Contatti e Pubblicità scrivere a: customer@esg89.com