Romani (Cisl): "Crescono le assunzioni, aziende sensibili al mercato"

(Giulio Romani, segretario confederale Cisl)
Il segretario confederale del sindacato: "Permane l'incertezza a livello internazionale e su quello nazionale il mismatch di competenze anche a livelli medio-bassi"
“A gennaio 2023 si conferma il trend di crescita degli occupati che va avanti dall’inizio del 2021, così come si conferma la tendenza, questa più recente, iniziata la scorsa estate, che vede i rapporti di lavoro stabili crescere più di quelli a termine, i quali anzi in quest’ultima rilevazione addirittura diminuiscono”.
Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl Giulio Romani.
“Da sottolineare anche che dei 459000 occupati in più registrati tra gennaio 2022 e gennaio 2023, le donne sono oltre la metà.
Il contemporaneo aumento della disoccupazione è da collegare al calo degli inattivi, con sempre più lavoratori che decidono di cercare lavoro alla luce delle migliori prospettive.
Il forte ridimensionamento delle assunzioni a termine, che avevano monopolizzato la prima parte della ripresa occupazionale post lockdown, a favore delle assunzioni a tempo indeterminato nella fase più recente, dimostra che i comportamenti delle aziende riguardo alle assunzioni sono sensibili alle condizioni del mercato, più che all’assetto normativo delle tipologie contrattuali: in questa fase la difficoltà di trovare sul mercato lavoratori con le competenze richieste spinge i datori di lavoro a stabilizzare i lavoratori in precedenza assunti a termine o ad assumere direttamente a tempo indeterminato".
Ascoltare le richieste del mondo del lavoro e favorire nuove competenze
"Siamo di fronte - prosegue il sindacalista - a un quadro che ha risentito in positivo del calo dei prezzi dell’energia ma che rimane esposto alle incertezze della difficile situazione internazionale e che, sul piano interno, rischia di essere presto frenato dal forte mismatch di competenze che continua a riscontrarsi sia a livelli alti che medio-bassi.
Occorre pertanto lavorare per l’innalzamento delle skill e per una loro maggiore corrispondenza alle richieste del mercato, ad esempio mettendo a regime il Fondo Nuove Competenze la cui operatività è stata positivamente prorogata ma di soli tre mesi, nonché proseguire sul rafforzamento dei Centri per l’impiego e sul consolidamento del programma Gol, che vanno troppo a rilento rispetto alle effettive necessità.
Ma vi è anche l’esigenza di migliorare una serie di condizioni offerte dalle aziende, che lavoratrici e lavoratori valutano con sempre maggiore attenzione, come dimostra il fenomeno dell’aumento delle dimissioni: oltre alla stabilità lavorativa, occorre rinnovare i contratti collettivi nazionali ancora aperti per assicurare miglioramenti retributivi, nonchè contrattare a livello aziendale e territoriale modalità lavorative rispondenti alla domanda emergente di conciliazione vita-lavoro, lavoro agile, welfare aziendale".
Redazione Cuoreeconomico
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