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06/10/2022

Venturini (Moda etica e sostenibile): “Shopping consapevole anche nei vestiti di lusso, per salvare pianeta e aziende”

(Kristiana Venturini, presidente Moda etica e sostenibile)

A colloquio con la presidente dell’Associazione impegnata sul fronte della promozione di un lifestyle sostenibile anche sul fronte della moda: “Interrompere il circolo vizioso che mette in ginocchio le aziende non competitive”

Fare moda in maniera sostenibile si può. Ed anzi, verrebbe da dire “si deve”, soprattutto in questo momento di grandi rivoluzioni climatiche accompagnate da una crisi energetica che fa impennare i costi di produzione.

A portare l’attenzione sul tema è l’Associazione Moda etica e sostenibile, ente di recente fondazione che certifica brand eco-sostenibili italiani ed internazionali.

L’associazione ha fondato anche la Sustainable Fashion Community, che mette in comunicazione chi desidera condividere il percorso verso un lifestyle sostenibile.

Ma che vuol dire fare moda in maniera etica e sostenibile? CUOREECONOMICO ne parla con la presidente Kristiana Venturini: “L’approccio sostenibile - spiega - riguarda le scelte che hanno un impatto positivo a livello ambientale, sociale e finanziario, in altre parole si può dire che sono in linea con le 3P: Pianeta, Persone e Prosperità. In passato, l’obiettivo che un’azienda si poneva nel proporre un prodotto era soddisfare un bisogno.

Al giorno d’oggi, invece, è necessario comunicare in modo chiaro i propri valori e scegliere gli obiettivi ambientali e sociali dalla lista dei SDG: Sustainable Development Goals.

La prima puntata del nostro podcast, prevista per ottobre, sarà dedicata proprio alla presentazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile”.

La moda di seconda mano: una nuova sfida

Intanto, da qualche tempo, grazie anche ad alcune app (ma non solo), è esploso il settore dei vestiti di seconda mano, anche per i brand prestigiosi: “Sono convinta - dice - che è uno dei migliori modi per prolungare il ciclo di vita del prodotto. Chi decide di integrare lifestyle sostenibile con scelte di shopping consapevole può considerare con vantaggio i prodotti Vintage.

È una soluzione perfetta anche per chi dispone di tanti vestiti che non usa più: rivenderli è sicuramente più sostenibile che buttarli o tenerli nell’armadio”.

Contrastare crisi energetica con nuove sfide

Una sfida, quella della moda etica, che può rappresentare una risposta anche alla crisi energetica che fa impennare i costi: “La crisi energetica - dice Kristina Venturini - può causare l’aumento del prezzo del prodotto finale ma, prima di tutto, può creare difficoltà alle PMI ed ai terzisti, i soggetti più vulnerabili del mercato.

Se questi non fanno parte di una supply chain sostenibile, può succedere che vengano abbandonati e sostituiti con i fornitori più competitivi.

Si tratta di un circolo vizioso che deve essere interrotto. La nostra Associazione aiuta a supportare le Supply Chain nel loro processo di aggiornamento, perché diventino sostenibili e idonee a collaborare con le aziende del lusso

. A breve lanceremo, all’interno del nostro sito web, un’area dedicata che permette ai fornitori di eccellenza di connettersi con i gruppi nazionali ed internazionali di lusso alla ricerca di collaboratori”.

Il settore del lusso è invece ovviamente meno coinvolto dal fenomeno dell’inflazione, per il target dei clienti: “Sono convinta - prosegue la presidente dell’Associazione - che la consapevolezza collettiva sta aumentando e che sempre più consumatori capiscono le regole dello shopping sostenibile: scegliere i prodotti durevoli di alta qualità.

Non sarà un caso che i brand di lusso scelgono le collaborazioni con i brand casual e street style. Le nuove generazioni valutano attentamente il coinvolgendo emotivo, i valori e il messaggio sociale che il brand comunica”.

Il Pnrr e la filiera della moda sostenibile

Un ruolo importante, anche per la moda sostenibile, lo giocherà ovviamente il Pnrr: “L’obiettivo principale del Pnrr - dice Venturini - accelerare la transizione green, promuovere l’economia circolare e il riciclo.

È composta da 6 missioni e quella che si concilia perfettamente alle esigenze del settore della moda è la Missione 2: rinforzare l’economia circolare e potenziare il riciclo dei rifiuti tessili al 100%.

È possibile richiedere i finanziamenti fino al 2026 da un budget totale di 750 miliardi di euro, destinati ad aiutare le aziende: è una grande opportunità”.

Per associati - conclude - è disponibile la guida PNRR completa che possono scaricare gratuitamente dal sito web di Associazione Moda Etica e Sostenibile”.

Di Emanuele Lombardini
(Riproduzione riservata)

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