Zangrillo: "Pnrr è treno ad alta velocità, l'Italia deve salirci". E annuncia semplificazioni

Il ministro della pubblica amministrazione in Umbria: "Via ad un azione di snellimento burocratico per artigianato, turismo e amministrazioni: servono competenze, capacità manageriali e di fare gruppo"
"Il Pnrr è un treno ad alta velocità sul quale il Paese deve salire per guardare al futuro": così il ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo che a Perugia ha avviato il viaggio "Facciamo semplice l'Italia.
Parola ai territori" del Dipartimento della funzione pubblica lungo il Paese. Piano definito dal ministro come "progetto di straordinaria importanza" e che richiede "capacità di fare cose che raramente siamo riusciti a fare in precedenza".
E in merito ai tempi di realizzazione delle opere pubbliche ha affermato ha sostenuto che "per realizzare opere del valore di 100 milioni di euro il tempo medio è di 16 anni".
"Il Pnrr - ha aggiunto Zangrillo - prevede cinque anni per realizzare quelle previste nel piano e un anno è già passato". Per il ministro occorre quindi "rivedere il nostro modo di operare".
"Servono competenze, capacità manageriali e di fare squadra, la complessità delle opere da realizzare prevede questo" ha aggiunto Zangrillo.
Sburocratizzare per diventare competitivi
Il MInistro ha poi annnunciato alcune semplificazioni relativamente mondo dell'artigianato, attività turistiche e silenzio-assenso tra amministrazioni.
Zangrillo ha ricordato che il Pnrr prevede che entro il 2026 si dovranno semplificare 600 procedure, le prime 200 entro il 2024.
E proprio in quest'ottica, come annunciato, l'obiettivo del ministero è quindi ora indirizzato verso queste prime semplificazioni.
Si sta lavorando - è stato spiegato - per semplificare le procedure di avvio delle attività artigianali, mentre per quelle del turismo si sta studiando un modello unico di avvio, visto che ogni diversa attività (agriturismi, b&b, agenzie viaggi, eccetera) al momento ha un suo modello con regole proprie da seguire per iniziare ad operare.
Per il terzo gruppo di semplificazioni, quelle che riguardano il silenzio-assenso, l'obiettivo è dare certezza ai tempi delle determinazioni tra amministrazioni.
Come sottolineato, infatti, nella maggior parte dei casi l'amministrazione, anche se alla non risposta potrebbe procedere perché il silenzio è considerato come assenso, non continua il suo iter per evitare problemi e lascia perdere. Ora invece, attraverso questa semplificazione, l'intento è quello di rendere le procedure più rapide.
(da Sx Andrea Romini, Donatella Tesei, Paolo Zangrillo e Stefania Proietti)
In arrivo nuove assunzioni
Zangrillo ha poi sottolineato: "Continueremo nell'opera di sostituzione anche nel 2023 con la necessità di vivere il turnover non come una semplice sostituzione quantitativa di persone ma per dotare la pubblica amministrazione di competenze adeguate.
Per fare questo dobbiamo lavorare anche sui profili delle persone che inseriremo e quindi lo sforzo sarà anche dal punto di vista qualitativo
Già nel 2022 abbiamo avuto più di 150.000 ingressi e 14.000 ulteriori inserimenti al turnover. Più o meno le stesse dimensioni si avranno anche quest'anno".
E per il ministro la pa è dotata di strutture che oggi sono in grado di accompagnare il processo di formazione delle persone: "E' chiaro che tutto dipende dalla sensibilità degli amministratori locali nel seguire questi temi.
Quando ho letto, arrivando al ministero, che la media di formazione del dipendente pubblico non è neppure di un giorno all'anno devo dire che un po' mi sono preoccupato. Non possiamo pensare di modernizzare la nostra pa se facciamo questo tipo di formazione".
Redazione Cuoreeconomico
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