Bonomi (Confindustria): "Imprenditori sono eroi, ma produttività è fuori da vocabolario del Paese"

(Carlo Bonomi, presidente di Confindustria)
Il numero uno degli industriali interviene all'assemblea di Confindustria Emilia Area Centro: "Di fronte a questi numeri qualcuno dovrebbe dire 'scusateci, abbiamo sbagliato le politiche industriali, diteci che cosa dobbiamo fare per rendere questo Paese più grande di quello che è. "Abbiamo bisogno di preparare i ragazzi alle tecnologie e all'innovazione. Abbiamo bisogno di capacità professionali completamente diverse rispetto a quelle del mondo della scuola"
"Questo paese ha un vocabolario che va dalla A alla O. Peccato che alla P ci sia la produttività di cui non si parla mai".
Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all'assemblea di Confindustria Emilia Area Centro a Bologna.
"Dal 2000 al 2019, togliendo l'effetto del Covid, non termini di produttività in Europa l'economia italiana ha registrato un incremento del 3,7 percento della produttività, mentre i salari sono saliti del 5%", ha ricordato Bonomi.
"Per i nostri competitori, Francia, Germania e Spagna i salari sono saliti del 12 percento con la produttività a +17 percento", ha aggiunto.
In particolare, se si guarda "alla manifattura, quella italiana ha riconosciuto più aumenti salariali rispetto ad altri Paesi" e "ha retto, andando meglio di altri settori".
Bonomi prosegue: "Gli imprenditori italiani sono dei fenomeni - Di fronte a questi numeri qualcuno dovrebbe dire 'scusateci, abbiamo sbagliato le politiche industriali, diteci che cosa dobbiamo fare per rendere questo Paese più grande di quello che è'.
Quando incontro i colleghi e le colleghe io in parecchie occasioni ho avuto modo di definirli degli eroi civili che hanno fatto di quelle cose, in questo periodo, inimmaginabili".
E questo, ha proseguito Bonomi, "lo fanno tutti i giorni per il Paese. Un Paese che non ci ama quanto noi lo amiamo, purtroppo.
Ma questo non ci ferma, noi andiamo avanti ogni giorno perché sappiamo di avere una grande responsabilità, verso le nostre famiglie, verso la comunità, verso le famiglie di chi lavora nelle nostre imprese, verso i territori" anche occupando "quegli spazi dove lo Stato sta arretrando: ci occupiamo del sociale, del patrimonio storico, artistico, culturale".
Per questo, ha argomentato ancora, "ogni volta che incontro gli imprenditori mi commuovo per quello che fanno tutti i giorni con delle difficoltà pazzesche.
Quindi - ha concluso Bonomi - non posso che ringraziare loro per la forza che mi hanno dato in questi quattro anni e per l'onore di averli rappresentati"
Formazione fondamentale
Focus su Industria 5.0 e formazione. Per Bonomi la chiave è "mettere le persone al centro, sono fondamentali per la crescita economica e sociale del Paese".
Cruciale sarà il ruolo del Pnrr, che "dovrebbe intervenire sulle diseguaglianze, perché - spiega Bonomi - noi abbiamo un sistema ancora ancorato al passato", soprattutto "in tema di formazione".
Bonomi registra "una nuova attenzione da parte del governo, su proposta del ministro Valditara, che sembrerebbe aprire ad una nuova era: il fatto che tecnici delle imprese possano andare ad insegnare nelle scuole".
"Abbiamo bisogno di preparare i ragazzi alle tecnologie e all'innovazione - prosegue - . Abbiamo bisogno di capacità professionali completamente diverse rispetto a quelle del mondo della scuola.
Le ultime riforma erano tutte rivolte a chi ci lavorava e non a chi le frequentava. I risultati purtroppo si vedono: sugli istituti professionali sappiamo benissimo qual è il gap su quelli tedeschi, che sono i nostri principali competitor".
"È fondamentale preparare le risorse - conclude Bonomi - : nei decenni scorsi abbiamo sempre pensato che il mondo della scuola era esterno da quello delle fabbriche e non ce ne siamo mai occupati.
Oggi si stanno pensando anche percorsi diversi per avere in 6 anni e non in 7 persone preparate sulle nuove tecnologie, permettendo così anche alle Pmi di essere competitive e portare valore alle filiere, sperando di portare valore alle filiere".
Redazione Cuoreeconomico
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