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04/01/2021

Calcagnini (Università Carlo Bo): ’Destinare le risorse del Recovery prevalentemente ad investimenti’

(Giorgio Calcagnini, magnifico Rettore Università Carlo Bo di Urbino)

Le Marche, più di altre regioni, sembrano soffrire di questa "lunga fase ciclica" a causa della sua struttura economica incentrata sul settore manifatturiero e imprese di piccole dimensioni, a cui si deve aggiungere le conseguenze negative del terremoto del 2016. La nostra regione credo abbia la forza economica e sociale per risalire la china, anche se temo che il periodo di recupero sarà lungo e pieno di sacrifici

Recovery Plan, un piano economico per attrarre fondi europei e porre le basi per la rinascita. Il presidente della Repubblica Mattarella ha parlato di “Costruttori” alludendo alla necessità di riprogrammare il futuro.

Ne abbiamo parlato con il magnifico Rettore dell’Università Carlo Bo di Urbino Giorgio Calcagnini alla vigilia del GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 – RESTART MARCHE del 21 gennaio 2021.

Un momento strategico di incontro tra imprenditori, associazioni di categoria, economisti per parlare di ripresa, opportunità e obiettivi per una regione che deve riaccendere i motori.

Rettore Calcagnini, sul tema del Recovery Plan quali sono i settori strategici su cui investire?

«Credo che le risorse del Recovery Plan debbano essere destinate prevalentemente a investimenti. Il nostro paese e la sua economia ha bisogno di recuperare, mediamente, un gap di produttività ed efficienza rispetto agli altri paesi con i quali si confronta sui mercati internazionali.

A questo fine è necessario investire in infrastrutture, per aumentare la redditività del capitale fisico, e in formazione e ricerca, per aumentare l'impatto della componente immateriale sulle attività economico e sociali del nostro paese».

La ricerca ha permesso di trovare un vaccino, e il Presidente auspica una vaccinazione. Quanto è importante appunto il fare ricerca e che mesi ci attendono rispetto alla risposta al vaccino?

«Investimenti in ricerca e collaborazione internazionale sono stati gli strumenti che hanno permesso di raggiungere i risultati in termini di diversi vaccini. Ci si stupisce, e in parte ci si preoccupa, dei tempi nei quali questi risultati sono stati ottenuti.

Ma anche questo è un risultato delle nuove tecnologie impiegate nella produzione dei vaccini, esse stesse sviluppate nel corso degli anni grazie agli investimenti in ricerca negli scorsi anni».

Mattarella ha parlato di una pandemia che ha messo in evidenza disuguaglianze, da economista quale è come vede lo sviluppo nei prossimi mesi?

«Spesso si guardano i dati medi che, nel complesso, potrebbero essere considerati non troppo negativi. Invece, in periodi di crisi economica e sociale, i divari tra le classi di reddito tendono ad aumentare.

Chi si trovava nelle classi di reddito più basse vede spesso peggiorare la propria situazione verso condizioni di indigenza e povertà. Chi si trovava nelle classi di reddito più elevate ha avuto maggiori possibilità per poter difendere il proprio patrimonio, se non addirittura di aumentarlo.

Inoltre, il lungo periodo di bassa crescita dell'economia italiana ha intaccato le riserve (depositi bancari o postali, titoli di stato e obbligazioni private) accumulate negli anni di espansione lasciando molte famiglie con sempre meno possibilità di far fronte ad un ulteriore allungamento della crisi».

Quale futuro per le Marche?

«Le Marche, più di altre regioni, sembrano soffrire di questa "lunga fase ciclica" a causa della sua struttura economica incentrata sul settore manifatturiero e imprese di piccole dimensioni, a cui si deve aggiungere le conseguenze negative del terremoto del 2016.

La nostra regione credo abbia la forza economica e sociale per risalire la china, anche se temo che il periodo di recupero sarà lungo e pieno di sacrifici».

Un richiamo ai partiti e alla responsabilità, sono mesi cruciali, bisogna fare bene e presto…

«Soprattutto bene! Ci vorrebbe un patto tra le forze politiche regionali per collaborare insieme avendo come obiettivo scelte coraggiose per rilanciare le Marche, anche avendo in mente modello diverso da quello che ha fatto le fortune della nostra regione nei decenni passati».

Infine l'auspicio di un ritorno delle lezioni in presenza. Quando ve lo immaginate? Quali sono i piani per Urbino, oltre ai tanti investimenti?

«Ci auguriamo tutti (i docenti, il personale tecnico-amministrativo, gli studenti) di tornare presto alle lezioni in presenza. Vedere Urbino senza studenti è molto triste e penalizzante economicamente per una città vive prevalentemente intorno all'università.

Dobbiamo però essere realisti e non prendere decisioni avventate che possono mettere a rischio la salute di tante persone. Le indicazioni del Ministero dell'Università sono quelle di una didattica mista (in parte in presenza e in parte a distanza) anche per il secondo semestre.

Nel frattempo abbiamo continuato ad investire in tecnologia per offrire a chi lavora e studia all'università le condizioni migliori possibili e ad aggiornare il nostro modello di gestione dei rischi sanitari».

Di Luigi Benelli

Info per GLOCAL ECONOMIC FORUM – RESTART MARCHE! in programma a Gennaio 2021